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Fermato il referendum abrogativo del PPR della Sardegna
12 Gennaio 2008
Sardegna
Il Consiglio di stato boccia la decisione del TAR di Cagliari sul Piano paesaggistico regionale e ne sospende gli effetti. Nostre informazioni sull’ordinanza

Domani i giornali informeranno che il Consiglio di stato ha dato sostanzialmente ragione alla decisione dell’apposita commissione regionale, che aveva dichiarato inammissibile il referendum abrogativo del Piano paesaggistico regionale. Il TAR di Cagliari aveva accolto un ricorso dei promotori del referendum abrogativo e aveva ordinato alla Regione di bandirlo. Ora l’ordinanza del Consiglio di stato, in attesa della sentenza di merito, ha sospeso gli effetti della decisione del TAR. Ecco il dispositivo dell'ordinanza del Consiglio:

“ritenendo la sussistenza dei presupposti di cui all'art.33 (danno grave e irreparabile),avuto anche riguardo al costante indirizzo giurisprudenziale che qualifica in termini di diritto soggettivo politico inaffievolibile la posizione che si appunta in capo ai promotori dell'iniziativa referendaria, con conseguente radicamento della giurisdizione ordinaria, per questi motivi accoglie l'appello e sospende la sentenza”.

In sostanza, secondo il Consiglio di stato la competenza a stabilire l’obbligo della Regione a bandire il referendum abrogativo non era del TAR ma del giudice ordinario. Ora è possibile che i promotori del referendum adiscano al giudice ordinario per chiedere una sentenza che obblighi la Regione a bandire i referendum. Sembra però improbabile che il giudice ordinario compia questo passo, nelle more della discussione – da parte del Consiglio di stato - del merito della questione, e della relativa sentenza. Il termine per bandire il referendum è il 30 gennaio.

Permane il referendum abrogativo della legge (n. 8 del 2004) che stabilisce le procedure di approvazione del PPR, fissato per il 29 giugno 2008. Se questo avesse esito positivo la Giunta regionale sarebbe costretta a ripercorrere l'iter di approvazione secondo la precedente legge regionale, che prevede l'approvazione del PPR da parte del Consiglio.

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